C’è da prendere un aereo per Atene, poi uno per Naxox e poi un traghetto. Oppure partire dal Pireo e farsi tutte le tappe, in mezzo agli zaini e alla facce da Grecia estiva. Lenti, lenti si arriva a Koufunissi, capitale del minuscolo arcipelago delle Piccole Cicladi, tre isole dove si vive una vacanza poco mondana e molto marina, dove l’acqua è trasparente, la sabbia bianca, i ritmi pigri.
Koufunissi si gira tutta a piedi, niente macchina, niente motorino, al massimo una barchetta ti porta a fare il bagno a Kato Koufunissi, l’isoletta disabitata che sta di fronte dove ci sono un paio di piccole baie, una taverna e nulla più.
Il bello di Koufunissi è che apri la porta della tua stanza, fai due passi e ti tuffi. Tutte le spiagge dell’isola le raggiungi a piedi. Quando il sole poi ti stanca ti ritiri all’ombra del pergolato di una taverna per un caffè shakerato freddo e una partita a backgammon. A fine giornata ti muovi lento verso i riti della sera: una passeggiata nella chora, un bicchiere di ouzo. Da To steki tes Maria, sulla via per il porto, l’ouzo te lo portano insieme a pezzetti di polipo grigliato e la vista al tramonto sul mare è la pace assoluta. Qui abbiamo visto il pescatore che asciugava i polipi sul filo da stendere e per asciugarli più in fretta usava un phon, il che rendeva la scena splendidamente surreale.
Per cena lì vicino, da Capetan Nikolas, scegli insieme al capitano il pesce che preferisci e che ti fai grigliare. Tutto qui. Domani si ricomincia da capo.
Per dormire a Koufunussi c’è Gitonia tis Irinis (foto), un complesso di piccole case bianche con le porte blu, tutte con un piccolo patio ombreggiato e un giardino di bouganville. Gli interni sono spartani, il prezzo decente. L’amaca appesa fuori da alcune di queste casette lascia presagire il piacere di serate a cullarsi ipnotici. Le foto dicono il resto.
Taccuino:
Gitonia tis Irinis
Limani, Koufunissi
Per prenotare via telefono o fax al:
+ 30 22850 71674